di Giulia Bruni

Siamo quasi giunte alla fine del nostro viaggio senza quasi rendercene conto.
Eh già!
Perché quando ti senti nel posto giusto, al momento giusto e con le persone giuste, il tempo non ha più un suo tempo, ma si inizia a calcolare attraverso colori nuovi, sguardi profondi, incontri inaspettati e silenzi che parlano.

È difficile mettere nero su bianco esperienze del genere e raccontare emozioni così forti attraverso delle parole.
Se fosse possibile, vorrei donare a chi legge i miei occhi per vedere la meraviglia che abbiamo incontrato, le mie mani per toccare le mani che abbiamo stretto, le mie braccia per accogliere gli abbracci che abbiamo ricevuto e i miei piedi per percorrere le strade che abbiamo camminato.

Strade rosse come il sole che ci ha riscaldato in questo piccolo angolo di mondo, ma strade non semplici da affrontare, fatte di storie difficili, di assenze, di mancanze, strade tortuose, strade piene di sacrifici e fatiche dove, nonostante tutto, non manca mai il sorriso!

E questo fatto è straordinariamente potente per chi vive in un contesto simile, perché all’inizio l’impatto è forte, soprattutto per chi lascia a casa affetti, piccole comodità e certezze…
Ma bisogna farsi travolgere da quello che c’è per vivere a pieno questa realtà che ci è stata preziosamente donata, una realtà semplice, ma dove esiste ancora il cuore puro e l’animo nobile.

È solo così che si entra a pieno in un vero viaggio e tutto diventa magicamente casa…
Quegli odori forti mentre si cammina per la strada, quei bambini che ti seguono solo per ricevere un semplice saluto, quelle stoffe così colorate da illuminare anche le giornate di pioggia, diventano sempre di più familiari a tal punto che si ha la sensazione di essere sempre stata in viaggio…

L’Africa è più da vivere che da raccontare ed io ho avuto la fortuna non solo di toccarla con mano, ma anche di far parte di questo piccolo grande mondo non ancora capito, ma pieno di contraddizioni, usanze, cuore, semplicità e generosità che ammiro e preziosamente mi porto a casa nel mio piccolo bagaglio in cui c’è ancora tanto spazio da riempire.

Condividi su: