Scritto da Cristina Mazza

Le nostre case sono piccole famiglie. L’atmosfera è quella della serenità, della collaborazione, dell’impegno personale e della fraternità. Ognuno è responsabile della casa: disordine, sporcizia, svogliatezza, brontolamenti, non fanno parte dello spirito della famiglia” (don Antonio Mazzi)

Questo progetto educativo è la trascrizione di una prassi educativa consolidatasi in questi anni che prende le mosse dall’esperienza, dalle idee e dal metodo di Exodus e di ESF in uno spirito di servizio, di responsabilità e di condivisione. Nasce in collaborazione con la Congregazione dei Poveri Servi della Divina Provvidenza di San Giovanni Calabria di Verona, da anni presente in Angola a servizio degli ultimi fra gli ultimi.

Il centro nasce dall’esigenza di rispondere operativamente al disagio di molti giovani della città di Huambo che si trovano a fare i conti con ristrettezze economiche, caos politico, giuridico, sociale e morale, corruzione, assenza di punti di riferimento, sfruttamento e criminalità, mancanza di prospettive e di lavoro.

Il Centro è una struttura residenziale che può ospitare adolescenti e giovani maschi, di età compresa prevalentemente dai 7 ai 18 anni anche se l’età ad oggi supera i 22 anni. Vengono accolti ragazzi orfani o abbandonati, ex-ragazzi di strada e minori in situazione di disagio socio-familiare segnalati dai servizi sociali, o enti locali deputati o da altre realtà religiose o laiche che si occupano di adolescenti e giovani.
L’inserimento in comunità è temporaneo e vuole essere un’occasione feconda per ri-attivare processi di maturazione e accompagnare il giovane verso una piena autonomia o, dove possibile, al rientro nella famiglia d’origine.
Le richieste vengono segnalate dagli enti locali deputati o da istituzioni (laiche o religiose) di tutto il territorio nazionale che si occupano di giovani poveri e in difficoltà. Talvolta i casi vengono segnalati anche da persone singole che si fanno portavoce di situazioni difficili della propria famiglia, del quartiere o del villaggio di provenienza.

Il Centro non è una realtà artificiale che separa dall’esistenza o che prepara a questa, ma è piuttosto il luogo dove vengono vissuti rapporti autentici e dimensioni essenziali della vita: tutto quello che viene sperimentato in comunità deve dare senso a tutta la vita.
Ad ogni ragazzo, educatore, operatore o volontari, viene proposta un esperienza di vita.
In sintonia con le scelte educative di Educatori senza Frontiere, la vita in comune del Centro si fonda sulla centralità e importanza delle relazioni, vissuta in un particolare rapporto educativo il cui modello ispiratore è l’uomo in cammino.

Il Centro ha come obiettivo principale quello di permettere a ragazzi in situazione di particolare disagio di superare le difficoltà per aprirsi ad una maggiore autonomia, dare un senso alla vita, e orientarsi per il futuro
Il Centro è chiamato a divenire sempre più una “casa” un ambiente in cui ogni momento della giornata e l’organizzazione degli spazi sono importanti.

Questa non deve ridursi a un’offerta istituzionale ma presentarsi come spazio dell’accoglienza, della famiglia, luogo in cui non ci si nasconde, luogo della parola vera e semplice.
ESF, e quindi anche il Centro Crianza Feliz, utilizza gli strumenti dell’educazione, quali lo sport, la musica, il teatro, la formazione professionale, il lavoro e la Parola. Le altre competenze e attività sono a servizio di una prospettiva educativa.
Per raggiungere gli obiettivi la comunità è organizzata attraverso la cura della vita quotidiana, la parola come momento di confronto e condivisione, la scuola , il lavoro, il volontariato, lo sport, i laboratori creativi e musicali.

La permanenza dei giovani all’interno del Centro è solo una fase, seppure importante e delicata, di un percorso più lungo che culmina nell’inserimento graduale nel più ampio contesto territoriale.
In questa prospettiva è utile il lavoro di rete, che consente di valorizzare il bagaglio di rapporti già costruiti dal minore e suscitarne altri. Il Centro lavora in rete con varie realtà, con le famiglie, con i servizi, con la scuola e con il territorio.

Non vuole essere semplicemente la risposta a situazioni di emergenza in cui si trovano molti giovani, ma anche promotore dei loro diritti, portare a conoscenza del territorio le problematiche giovanili, interrogarsi su di esse e promuovere un dialogo in una logica di scambio e di arricchimento reciproco con il tessuto sociale in cui è inserita e le altre agenzie educative.

Il Progetto educativo del Centro Crianza Feliz ha preso il via il 22 febbraio 2018 con la partenza di due educatrici che hanno scelto di mettersi a servizio dell’educazione in un contesto complesso, ma di grandi possibilità di sviluppo.

Vogliamo essere uomini e donne che credono nell’educazione quale fattore imprescindibile di sviluppo umano e di cambiamento sociale. Educare ed educarci con mezzi essenziali e poveri, “per ridare senso e significato, vitalità e profondità alla vita quotidiana” (don Antonio).

Nello spirito di famiglia che ci caratterizza, il nostro educare-insieme vuole essere un richiamo esplicito all’atteggiamento di solidarietà, alla comune strada, condivisa da educatore e educante, verso una piena liberazione.

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