Scritto da Rosario Volpi

Sembra esserci un denominatore comune negli eventi che il mondo sta subendo in questi ultimi giorni, la violenza distruttrice che non conosce fratelli, non conosce sorelle in umanità.

Guerre insensate in Siria, in Yemen e in chissà quanti altri paesi; tragici attentati nel cuore dell’Europa; stragi atroci all’anima cristiana dell’Egitto. Si muore in molte parti del mondo, per la fame e la sete. A tutto questo si aggiunga la follia di capitan America che continua a mostrare al mondo i muscoli, scaricando missili e bombe, rivelando allo stesso tempo memoria corta, disinteresse per le sorti dell’umanità e una totale assenza di proposte serie e necessarie alla convivenza pacifica.

Sono giorni violenti, e nessuno di noi è escluso da questa logica, che se il nemico non c’è, bisogna crearlo. Viviamo contro. Contro chi? Non importa, ma sprechiamo le nostre energie migliori contro nemici inesistenti.

A ben guardare, c’è anche qualcos’altro che accomuna tali eventi, sono le lacrime di chi vede distrutto il proprio futuro, di chi vede soffrire e morire i propri cari, i propri figli e con loro le proprie speranze. No, non possiamo guardare tutto ciò come se non ci riguardasse, se ci resta un briciolo di umanità, dovremmo piangere insieme a questi uomini e donne, patire con ognuno di loro il male che soffoca e semina morte, dovunque. Far finta di niente non serve ad altro che ad innescare le piccole bombe delle nostre piccole guerre quotidiane.

L’unica risposta possibile è la PACE!

Mentre i “grandi” sono ancora li a discutere nei loro summit ingessati,  e a decidere chi può vivere o morire, noi dobbiamo iniziare a fare qualcosa, ma cosa? Con grande senso pratico Madre Teresa affermava: “Cosa puoi fare per promuovere la pace nel mondo? Vai a casa e ama la tua famiglia.” La Pace, comincia a casa nostra, nelle nostre relazioni più prossime e si propaga come luce, inonda di luce tutto e tutti.

E non ci sono distinguo, « non c’è la pace dei preti e la pace dei laici. Non c’è la pace dell’Est e la pace dell’Ovest. La pace è senza frontiere: quando manca, tocca tutti»(don Tonino Bello), la pace ci è necessaria come l’aria che respiriamo!

Pasqua è festa di liberazione, è festa di scelte, sì, oggi possiamo scegliere, il bene o il male, la violenza o la mitezza, la tenerezza o l’aggressività, l’odio o l’amore, la guerra o la pace. Scegliamo la pace!

 

 

 

 

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