Scritto da Marta Meroni

Appena la sveglia suona il mio pensiero va al caffè caldo preparato da Daniela e al fatto che questi quattro giorni di cammino stiano per concludersi. La camerata pian piano dà il buongiorno al mondo e poi a quei volti ormai diventati familiari, ognuno prende la sua tazza e ognuno trova un nuovo posto attorno alla tavolata, e fra un sorso di the e uno di caffè la giornata è cominciata. Sistemiamo frenetici quella che è stata la nostra casa durante il cammino, impazienti di incontrarci tutti per condividere un altro pezzetto di viaggio insieme. 
Una chiocciola di strani oggetti di mille forme e colori da vita al salone e gli occhi curiosi di ognuno di  noi studiano e cercano quale sarà il dono del suo amico segreto. L’abbiamo osservato per giorni, l’amico segreto, abbiamo incrociato i suoi occhi, gli abbiamo sorriso, ci abbiamo parlato per conoscerlo un po’ di più e capire se le nostre mani avevano creato qualcosa che potesse appartenergli. Lo stesso hanno con noi, in un gioco di sguardi e silenzi l’amico segreto di ognuno di noi prende posto nel piccolo ed accogliente salone, uno accanto all’altro.
Mi siedo a lato della stanza ed osservo i compagni conosciuti in questo cammino, le loro espressioni in cui si mischiano gratitudine, affetto e malinconia. Siamo qui, noi, educatori senza frontiere a scambiarci una parte di cuore, a scambiarci un dono, pensato e curato, a scambiarci un grazie di quelli sinceri, di quelli che fan tremare la voce e brillare gli occhi.
Grazie per esserci.
Grazie per aver scelto.
Grazie perché hai camminato con me.
Grazie perché mi hai guardato negli occhi e poi mi hai abbracciato.
Grazie per il tuo sorriso.
Grazie perché anche se per pochi istanti tu eri li per me.
Grazie per quel che sarà.
Grazie perché sei qui, e se sei qui è perché sei un po’ simile a me.
Grazie per l’allegria che solo guardandoti trasmetti. Grazie perché hai saputo trovare le parole, e i colori.
Grazie per l’energia, per la linfa ed anche per la stanchezza.
Grazie per esserti emozionato.
Un grazie, quante volte ci dimentichiamo della potenza disarmante di un grazie? Ma non qui, non oggi. Adesso il nostro grazie ha un sapore nuovo, di condivisione e di appartenenza a qualcosa di cosi forte da far battere allo stesso ritmo tutti i nostri cuori.
Qualcuno partirà, qualcuno è già partito e qualcuno resterà qui, ma ognuno di noi oggi tornerà a casa ricco di una ricchezza di cui mai potrà essere privato e che mai, mai potrà perdere.
Buon cammino educatore senza frontiere, qualsiasi esso sia. E grazie, grazie di cuore.

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