Scritto da Elisa Frezza

Tra tutti gli esf che girano per il mondo mi sento davvero fortunata per tanti motivi, uno tra questi poter godere della possibilità del ritorno. Tornare in un posto già visitato vuol dire sentire subito aria di casa. Magari non si prova lo stesso stupore del primo viaggio, ma l’occhio si sente più allenato, lo sguardo è più attento a cogliere le sfumature, la mente è più matura e pronta. Per me vuol dire anche poter dire, con la mia stessa presenza, che non mi sono dimenticata, che sono tornata per condividere ancora dei momenti insieme e che le lacrime versate prima della partenza non volevano dire addio, ma solo arrivederci.

Ambalakilonga è una grande famiglia per me. Nonostante il ricambio di ragazzi, educatori e volontari, quando sono lì è come se non me ne fossi mai andata e questo ha qualcosa di magico. Trovo che la capacità di accogliere sia la più bella qualità di Rosario e dei suoi ragazzi, e ogni volta che ho la fortuna di passare del tempo con loro mi chiedo se io sarei capace di fare altrettanto a casa mia.

Rimettere piede ad Ivoamba, il villaggio dove cinque anni fa ho vissuto una intensa esperienza di animazione, mi ha dato una bellissima sensazione. E tornarci con Carlo ha voluto dire avere qualcuno con cui condividere dei ricordi: Guarda, il bambino che teneva in braccio una gallina come se fosse un animale domestico! E lo zazakely-prêt-à-porter che Massimiliano teneva per le bretelle come se fosse un borsone da viaggio! Fammi una foto per Massi, dai, corri che pesa! E il paffutello che faceva le pernacchie con le ascelle, e la bambina con gli occhi bellissimi e quella mi faceva la pipì addosso ogni volta che la prendevo in braccio, chissà dov’é! E poi sentirsi chiamare per nome.. Elisa, Carlo… Elìna? Terry? E’ vero che non ne passano molti di stranieri da quelle parti, ma ormai mi sono convinta che i malgasci hanno una memoria da elefanti.

Io sono fatta così, mi piace guardare avanti, ma vivo anche molto di ricordi, tengo le persone e i posti che hanno significato qualcosa per me stretti nel cuore e difficilmente li lascio andare. Tornare vuol dire poter riabbracciare con il corpo e con gli occhi e sentirsi appartenere a quelle persone e a quei posti, anche se la propria vita scorre a migliaia di chilometri.

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